Francesco Piazza
UN ARTISTA E LA SUA TERRA
a cura di Luciana Crosato Larcher
Treviso- la torre, i tetti
“Come è possibile non amare questa città, gelosa urna di sacri ricordi?”
Giovanni Comisso
La Marca Trevigiana:
… ricca d’acque
«…noi troviamo Trevigi nel cammino
che di chiare fontane tutta ride».
Fazio degli Uberti, Il Dittamondo, XIV sec.
«Tu scopri il capo tuo ne’ campi nostri,
e gli umil pesci tuoi di puro argento pasci
nel fondo de’ tuo’ erbosi chiostri».
I.A. Benaglio. Rime XVI sec.
I corsi d’acqua, siano le ampie anse del Sile e del Piave o le peschiere abbandonate dei parchi, sono i grandi protagonisti di un poetico filone della grafica di Piazza.
Specchi di pura luce, ottenuti con raffinati impieghi di zone bianche dove immoto si riflette il paesaggio circostante, ora nella triste atmosfera invernale, ora nella piena solarità esultante dell’estate.
Treviso – Il Sile a Ponte Dante
185×285 mm
Sia su di noi la tua grazia
Come albero piantato lungo l’acqua 1981
El Sil dai Boscarato
Il Sile a S. Giuseppe
La quiete ed il silenzio
Paradiso sulla Storga
Sul Sile 1989
Acque e terre trevigiane
Riva del sile al sole
… verde e rigogliosa
«…io ho veduto di mano di Tiziano
paesi miracolosi, et molto più graziosi,
che li Fiandresi non sono».
Paolo Pino, Dialogo di Pittura, XVI sec.
Le dolci colline dell’asolano e i selvatici rilievi del Montello hanno ispirato all’artista trevigiano brani tra i più suggestivi della sua opera, dalle ariose vedute di verdi borgate e di declivi fioriti, fissate nella luce di un ben determinato momento del giorno e dell’anno, all’esaltazione di frammenti di boschi, monumenti vivi di questa antica terra.
Visioni di una filtrata serenità, liricamente espresse attraverso il prezioso linguaggio luministico.
Alberi fioriti 1988
500×400 mm
Betulle 1995
Bosco in Valvisdende
E in mèzo el pisolèr
Montello – Presa
Montello – Incroci selvaggi
Montello
Pioppi
Primavera nel Bosco Montello
Questo mio piccolo bosco
Vecchio castagno sul Montello
… terra fertile
«Ma non minore utilità e consolazione caverà
(il gentiluomo veneziano) dalle case di Villa,
dove il resto del tempo si passerà
in vedere e ornare le sue possessioni
e con industria e arte dell’Agricoltura
accrescere le suefacoltà…».
Andrea Palladio, Quattro libri dell’architettura, sec. XVI.
La campagna trevigiana è un tema ricorrente nell’opera grafica di Piazza, quasi a volerne fermare l’effimera esistenza, ogni giorno più insidiata dalla civiltà industriale. Nascono distese di frumento, prima e dopo la mietitura, che si confondono con il cielo nella sfocata calura di luglio, vigne rigogliose di foglie esaltate dal verderame, trionfanti nella trasparenza settembrina, barocchi covoni di granoturco, ornamento alle gelide zolle: mondi di un amore struggente, ma sempre decantato dall’essenza del dato atmosferico.
El Fassiner
Alberi morti e vivi
Grande nevicata 1976
200×300 mm
Nebbia nel vigneto 1981
Ho voglia di campagna
Montello dicembre
Nevicata di fine inverno
Prataioli nel Fassinèr
Radicchio trevigiano, rosseggiante vitalità invernale
Sempre nuovo magico incanto
Stagioni Trevigiane
Villa Corò
… giardino di Venezia
«Era questo giardino vago molto
e di meravigliosa bellezza;
il quale, oltre ad un bellissimo pergolato di vite
che largo e ombroso per lo mezzo in croce il dipartiva,
una medesima via dava agl’intranti di qua e di là… ».
Pietro Bembo, Gli Asolani, XVI sec.
Per Francesco Piazza il giardino è un microcosmo pieno di incanti, di cui egli conosce le segrete chiavi per svelarne tutto il fascino.
A volte si staccano dalle pure quinte architettoniche angoli di silente verde, squarci di melanconici parchi carichi di passato, e ottocentesche aiuole di rose e di arrampicanti, a volte sono soltanto tratti di prato coperti di foglie dorate, o bianche forme di neve, o ancora un cespo di ortensie, simboli di tutto un universo.
I Giardini a Porta Caccianiga
300×200
Conegliano
Da dentro il parco
Erba secca con pungitopo
Fiori di campo
Giardino fiorito
Il grande prato davanti alla villa
La fredda sera
La Barchessa
La noghèra del brolo Gradenigo
Malinconico Aprile
Oltre il cancello
Asolo – Cà Zen
Asolo da Villa Pasini
Asolo, finestra socchiusa
Asolo da Castelli
Asolo da San Martin
…Questo gregge di colli…
Primi di Novembre in giardino